– "Nulla è per sempre, ma tutto è eterno."
– Come hai detto, scusa?
– No… nie… sniff…
– Ma che hai?
– …
– Oddio. La sindrome del nido vuoto.
– Chi? IO?… Ma stai scherzando?! Sono solo raffreddata.
– …
– Sniff.
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1 commento:
Il libro è di Edina Altara (Hoepli, Milano 1945). In-folio (425x346mm), 8 pp. preliminari di testo esplicativo impresso in blu, brossura illustrata a colori; 40 fogli cartonati da ritagliare, alcuni a doppia pagina, altri plastificati a colore da applicare. I giochi da comporre sono: L'illusionista, Le ballerinette, La giostra, L'esercito di Zim-Bum-Bum, Nel regno dell'aria, Il gioco del cavallino, Viaggio alla luna, L'acquario, L'automa Ton, Il Conventino, Le chiavi del tesoro. È uno dei più bei libri per l'infanzia editi nel dopoguerra in Italia, un ingegnoso volume in cui le estrose illustrazioni dell'autrice sono da ritagliare, secondo precise istruzioni, in modo da costruire dei giocattoli. Edina Altara (Sassari, 1898–Lanusei, 1983) era una illustratrice di libri per bambini, decoratrice, pittrice e ceramista. Autodidatta, a soli diciotto anni, nel 1917, durante la mostra della Società degli Amici dell'Arte di Torino, vide acquistare dal re Vittorio Emanuele III un suo collage; ben presto le giunsero attestati di stima per la sua attività da parte di artisti come Leonardo Bistolfi e critici come Ugo Ojetti e Corrado Ricci. Sposatasi con Vittorio Accornero de Testa, illustratore noto con lo pseudonimo di Victor Max Ninon, lavorò come illustratrice déco insieme al marito (i lavori in collaborazione vennero firmati Edina e Ninon). Negli anni Trenta si dedicò alla ceramica, alla moda e alla decorazione, aprendo a Milano, nella propria casa, un atélier in grado di attirare una raffinata clientela. Dal 1942 iniziò a scrivere per la rivista femminile "Bellezza" diretta da Gio Ponti di cui, a partire dal 1946, diventò collaboratrice, decorando alcuni interni firmati dal celebre designer. Numerose, in quegli anni, anche le sue collaborazioni a prestigiose riviste come "Stile" e "Domus". (Cfr.: Giuliana Altea, "Edina Altara", Nuoro, Ilisso, 2005.)
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