"Ho visto, una domenica mattina di qualche tempo fa, uno spettacolo circense per bambini. Gli animali non venivano costretti a esibirsi, ma semplicemente apparivano, come in una visione esotica, dietro una nuvola di azoto liquido. A un certo punto, un'equilibrista ha fatto il numero del volo dell'angelo. Vestita di tulle trasparente, bellissima con le sue ali fittizie, è, piano piano, salita al cielo, vorticando in cerchi sempre più stretti. Mi sono accorto, tuttavia, che solo gli adulti seguivano con lo sguardo (illuso) l'equilibrista. La maggior parte dei bambini aveva capito che lei non si sollevava per magia ma perché un inserviente, da dietro le quinte, si dava da fare con manovella, corda e puleggia. Ora, guardare non l'illusione del volo, ma il trucco dello stesso, contribuisce a formare bambini più svegli, attivi e intelligenti, o al contrario, bambini che penseranno che la vita è solo un sistema di corde tese e pulegge e inservienti che dietro le quinte manovrano tutto? E se svilupperanno questa convinzione, che qualcun altro muove sempre i fili, quale sarà il loro rapporto con la rappresentazione della realtà?"
Antonio Pascale, Questo è il paese che non amo. Trent'anni nell'Italia senza stile, Minimum fax, Roma 2010, p. 133.
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