I boschi
Alla fine i boschi
sono estirpati
e gli alberi maestosi
sono spariti,
lasciando un intrico
di arboscelli e rampicanti,
stremati e orribili,
tracce confuse
delle cose semplici
che un tempo erano qui,
le chiome alte per le trinagre,
le radure per il cervo.
Haiden Carruth, in Poesia. Mensile internazionale di cultura poetica, febbraio 2017, p. 14.
I mondi
Sono quattro – dicono i saggi – i mondi,
tre sono sopra questo, l'evidente,
e plurimo il reale, per fortuna.
Ma è qui dove si posa la farfalla ancora,
è qui la meraviglia delle erbe
e tutta la natura vilipesa,
l'eclissi dei volti che consolano.
È qui che pieni di paura e d'incoscienza
si fa del nostro peggio,
tentando di scrollar di dosso
tanto infinito doloroso basto
e domande inevase, la menzogna.
Com'è tutto, a volte, nei polmoni
un soffio d'aria nuova nella sera,
come è lungo il respiro della pazienza.
Maurizio Meschia, idem, p. 74.
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