I boschi bruciavano –
e loro
s'intrecciavano le mani intorno al collo
come mazzi di rose
la gente correva nei rifugi –
lui diceva mia moglie ha capelli
in cui ci si può nascondere
avvolti nella stessa coperta
sussurravano parole prive di vergogna
litania d'innamorati
Quando il pericolo era grande
si saltavano negli occhi
chiudendoli forte
così forte da non sentire il fuoco
che gli arrivava alle ciglia
fino alla fine coraggiosi
fino alla fine fedeli
fino alla fine somiglianti
come due gocce
sospese sull'orlo d'un viso
Zbigniew Herbert, "Due gocce", in: Rapporto dalla città assediata, a cura di Pietro Marchesani, con un saggio di Iosif Brodskij, Adelphi, Milano 1993.
s'intrecciavano le mani intorno al collo
come mazzi di rose
la gente correva nei rifugi –
lui diceva mia moglie ha capelli
in cui ci si può nascondere
avvolti nella stessa coperta
sussurravano parole prive di vergogna
litania d'innamorati
Quando il pericolo era grande
si saltavano negli occhi
chiudendoli forte
così forte da non sentire il fuoco
che gli arrivava alle ciglia
fino alla fine coraggiosi
fino alla fine fedeli
fino alla fine somiglianti
come due gocce
sospese sull'orlo d'un viso
Zbigniew Herbert, "Due gocce", in: Rapporto dalla città assediata, a cura di Pietro Marchesani, con un saggio di Iosif Brodskij, Adelphi, Milano 1993.
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