4 aprile 2011

Agenzie di viaggi

"Nel 2004 The Guardian diede notizia di una ricerca condotta dall’università di Plymouth che stimava in 4000 l'anno le vittime delle migrazioni via mare in tutto il mondo, metà delle quali sulle rotte verso l'Italia e la Spagna. All'epoca, dunque, le vittime 'europee' a partire dal 1996, cioè dall'entrata in vigore del trattato di Schengen, erano stimate in ventimila, a fronte di 200.000 (fonte: ministero dell'interno italiano) persone giunte via mare nel nostro territorio. Che significa (se attribuiamo alle rotte spagnole metà delle vittime) un morto annegato ogni venti persone in Italia via mare."
Giovanni Maria Belluoggi.


Le convenzioni internazionali e la Costituzione obbligano al salvataggio del naufrago anche in acque territoriali straniere (Convenzione di Ginevra del 1951 sui rifugiati, cap 11 e 12; Convenzione delle Nazioni Unite del 1982 sul diritto del mare, cap 98, 1 e 18,2) ma ci sono nazioni – come la nostra – che misconoscono tali obblighi e non hanno più alcun rispetto per le antiche leggi del mare. Come già ricordato qui.

(Grazie ad Alfredo Bini per l'immagine.)


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