29 ottobre 2017

Racconto fotografico di un incontro al liceo scientifico "E. Fermi" di Nuoro

Leggere, studiare, tradurre e interpretare il saggio di Bastiana Madau Simone, le Castor. La costruzione di una morale (Cuec 2016, 2a ed., 2017; con una nota introduttiva di Alessandra Pigliaru): è quanto è stato realizzato dal Liceo scientifico “E. Fermi” di Nuoro, come ho scoperto durante l'incontro con gli allievi di alcune quarte e quinte, sorprendendomi. 
Informata dalla prof. Francesca Mazzette che in alcune classi era stato letto il libro, con la sua guida, e invitata dai docenti del dipartimento di storia e filosofia, sono arrivata a scuola con curiosità e voglia di ascoltare. E i lavori dei ragazzi sono andati ben oltre le mie aspettative, soprattutto per l'abilità nel mettere in relazione i concetti e creare diverse connessioni disciplinari.
Ho apprezzato tutto: il profilo dell'autrice presentato da Angelica in sardo oranese, che mi ha divertita e commossa, così come anche quello preparato ed esposto da Simona, Maria Lucia, Cristiana, Angelo e Luisa; Maria Giuseppina e Rosalba, che hanno tradotto in orgolese la prefazione, in un sardo assolutamente musicale, perfetto (è bello scoprire delle persone così giovani che ancora parlano una limba così nobilmente, esprimendo concetti anche complessi!); la lettura assai espressiva di Giulia, che avevo avuto già il piacere di ascoltare in un lavoro teatrale curato dalla prof. Maria Giovanna Ganga, che in questa occasione ha proposto stralci significativi del libro; la presentazione sintetica della vita e delle opere di Simone de Beauvoir, curata da Mattia, Maria Grazia, Antonella, Lorenzo e Matteo; la presentazione del saggio, frutto della lettura attentissima che ne ha voluto fare Veronica, con notevole, intelligente sforzo riassuntivo e interpretativo; l'incantevole traduzione e lettura in spagnolo del capitolo “La scelta di un mondo senza Dio” fatta da Roberta e Alessandro; la bella lettura in francese proposta da Martina, Alessia e Mariantonietta;  l'esposizione in inglese della parte intitolata "Ipotesi esistenzialista sulla condizione della donna", fatta da Carla (bravissima); l'intervento complesso di Melissa sulla "morale"; il modulo sull'esistenzialismo e la condizione della donna nella storia, curato da Arianna, Giulia, Silvia, Giorgia, Giovanna, Maddalena, Michela; il modulo sul contesto storico in cui visse e operò la filosofa, curato da Salvatore, Anna, Giovanna, Maria Giovanna e Antioco; gli straordinari Vittorio, Antonio, Paolo, Stefano e Alberto, che, prendendo spunto dalla passione per il jazz di Simone de Beauvoir, hanno tenuto una sorta di piccola conferenza sul rapporto tra la filosofia e la musica, la musica e la libertà, la libertà e la bellezza, attraversando alcune tappe della storia del pensiero e facendo ascoltare alla platea brani di diverse epoche storiche, sino alla contemporaneità. E molto ho apprezzato, in epilogo, l'intelligente domanda che mi ha fatto Giovanna.
Insomma, un grande dono, veramente, e mi sarebbe piaciuto fermarmi ancora a conversare con loro. Che dire, dunque? Arrivederci.
Ringrazio i ragazzi e le ragazze per la loro serietà e per l'impegno, e faccio a ciascuno di essi un fortissimo augurio. E ringrazio le docenti e la dirigente. Di cuore.
 
 
 

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