«Nuoro, una piazza. Un luogo di ritrovo dove
l'unica luce è quella del fuoco, elemento che richiama la dimensione
primitiva dell'uomo e la sua tendenza a riunirsi attorno ad esso. Il
deserto del buio provinciale è colmato dai ragazzi la cui
presenza, dove la luce del fuoco non arriva, è percettibile solo grazie
alle sigarette, delle piccole lucciole in mezzo alla notte. Arriva il
contrasto con un'altra dimensione: la luce dei fari; il loro bagliore
interrompe la "danza" della tribù. In questo specifico caso questa forte
luce artificiale è al servizio delle telecamere, occhi esterni che
ricordano ai ragazzi di non essere soli in quel cortile dove consumano
la loro "ora d'aria".»
Autore: Agostino D'Antonio
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