"Credo che Bacone sia rimasto prigioniero della sua filosofia, e questo
pericolo minaccia anche me. Davanti agli occhi aveva una vivida immagine
di un gigantesco edificio, che però svaniva non appena voleva scendere
sul serio nel particolare. Era come se alcuni uomini del suo tempo
avessero iniziato a erigere un grande edificio dalle fondamenta; ed egli avesse immaginato qualcosa di
analogo, l'aspetto esteriore di una costruzione siffatta, ma l'avesse
immaginato ancora più maestoso, forse, di come lo vedevano coloro che
lavoravano a costruire. Per far ciò non era per nulla indispensabile
avere talento architettonico, ma solo una 'vaga' idea del metodo. Ma il
peggio era che egli polemizzava contro quelli che veramente costruivano,
senza conoscere i 'propri' limiti, o senza volerli riconoscere.
D'altra parte, vedere questi limiti, e quindi ritrarli con chiarezza, è
oltremodo difficile; trovare insomma, per così dire, uno stile in cui
poter ritrarre questa cosa oscura. Infatti vorrei dire a me stesso:
«Dipingi davvero solo ciò che vedi!»."
Ludwig Wittgenstein, Pensieri diversi, a cura di Michele Ranchetti, Adelphi, Milano 1981, p. 126.
Ludwig Wittgenstein, Pensieri diversi, a cura di Michele Ranchetti, Adelphi, Milano 1981, p. 126.