L'eternità rotatoria può sembrare atroce a uno spettatore; è soddisfacente per i suoi attori. Liberi da cattive notizie e da malattie, vivono sempre come se fosse la prima volta, senza ricordare le precedenti. Inoltre, per via delle interruzioni dovute al regime delle maree, la ripetizione non è implacabile.
Adolfo Bioy Casares, Le invenzioni di Morel, introduzione di Jorge Luis Borges, traduzione di Livio Bacchi Wilcock, Bompiani, Milano 1985, p. 122.
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