"La storia dei diritti del lettore sul versante editoriale comincia con la possibilità di esercitare un libero diritto di scelta. E qui il dito è puntato contro le forme di lettura indotta, di condizionamento occulto o palese, contro le promozioni gonfiate: attività che in genere vanno di pari passo con una informazione bibliografica che invece manca o scarseggia. La pubblicità editorale in Italia va assumendo sempre di più i toni, lo stile e le cadute di tutta la restante pubblicità, in omaggio al principio per cui vendere un libro o vendere un dentifricio è più o meno la stessa cosa. In più quello libraio è l'unico campo in cui la pubblicità redazionale non viene segnalata: non possono essere definite diversamente certe recensioni prone e osannanti. Lo stretto connubio della proprietà editoriale con la macchina recensoria è reso evidente dalla percentuale di recensioni o citazioni dei libri editi da una casa editrice sulle riviste o i giornali di cui questa è proprietaria. … Il passaggio in TV, la recensione amica, l'intervista all'autore sul quotidiano dell'editore, costituiscono altrettante tessere di un meccanismo drogato, anticipatamente preordinato e spesso del tutto indipendente dalle qualità effettive del libro. Il gioco, insomma, è truccato, e si vede.
Per intanto, dunque, al lettore conviene esercitarsi nella pratica della lettura contropelo, decodificare le manchettes (che credo si declini al singolare. [N.d.B.]) pubblicitarie, leggere in filigrana i risvolti di copertina, le recensioni amiche e nemiche (spesso ubbidiscono allo stesso codice gaglioffo): ricorrere al tam-tam amicale accanto all'informazione specialistica; diffondere come pubblico congiurato le notizie sulle fregature ricevute, sulle manipolazioni editorial, sulle cattive edizioni, sui non-libri annidati in collane prestigiose."
Luca Ferrieri, Il lettore a(r)mato, Stampa Alternativa, Roma 1993, pp. 27-28.
Luca Ferrieri, Il lettore a(r)mato, Stampa Alternativa, Roma 1993, pp. 27-28.
Un vecchio ma ancora provocatorio Millelire su un tema da un miliardo e sul quale, se ti interessa, trovi invece una buona bibliografia alla fine di quest’altro testo.