L'Italia è il Paese in cui regna sovrana la battuta di spirito. Ma una battuta di spirito molto diversa dal "mot d'esprit" alla Voltaire o da quello, sovversivo, esercitato da Karl Kraus, o ancora dal Witz freudiano, rivelatore dell'inconscio. Niente di tutto questo. È una battuta fondata sulla retorica, che consiste nella spiritosaggine o facezia, e che ha la funzione di svuotare il problema del suo contenuto per spostare l'attenzione sulla sua formulazione, a dimostrazione di un'intelligenza brillante che gira a vuoto. Si tratta di un funambulismo verbale che ricorda la "causerie" della corte di Luigi XIV, quella delle Preziose ridicole o delle Furberie di Scapin, per quanto attiene alla Francia, o che evoca, per l'Italia, la maschera di Arlecchino, così tipico della nostra cultura e della Commedia dell'Arte e che, non dimentichiamolo, è servitore di due padroni. Esistono naturalmente parecchi livelli stilistici di questa battuta di spirito, che vanno dalla volgarità travestita da snobismo raffinato all'esercizio freddo di un'intelligenza geometrica passando per la barzelletta goliardica. A ispirare tutto questo è comunque la stessa cosa, il cinismo /…/, una sorta di "fenomenologia dello spirito" di un popolo che, nel corso dei secoli, ha dovuto adattarsi ai padroni più diversi, dai Longobardi agli Angioini, dai Borboni agli Autro-Ungarici e a Napoleone, dai Savoia al fascismo e alla Dc. /…/
Per quanto riguarda l'ambito del salotto letterario, eventualmente progressista, /…/ tratta con il medesimo tono spumeggiante il problema dei "sans papiers" o degli albanesi, quanto quello dei pedofili o delle torture in Somalia, per poi evocare il trash, il punk, Gucci, gli stilisti italiani o ancora le corde vocali della Callas o dell'ultima cantatrice alla moda, foss'anche calva. Purtroppo per noi tale cronista è convinto di possedere un grande "esprit de finesse".
Antonio Tabucchi, La gastrite di Platone, Sellerio, Palermo 1998, pp. 45-47.
2 commenti:
Allora immagino come prenderai i miei "Dispenser"...
Tutto giusto, ma qui tu segnali un altro livello, a cui pochi possono arrivare.
Lo stesso Tabucchi, che apprezzo, ogni tanto risulta un attimo difficile.
Ma lo dico da ignorante che sa di esserlo. Questo no significa che non desideri migliorare...
Daniele (Macca)
Tabu è tosto? Tosto è Tabu?
Prova con lui! http://cartebianche.blogspot.com/2010/03/non-per-dire-che-ve-lo-avevo-detto.html
non mi fa il trik e trak su "lui", oggi, e i primi due commenti li avevo cancellati riprovando inutilmente. Baci! :)
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