Michele Schirru aveva trentun anni quando venne fucilato per "aver pensato" di uccidere Mussolini. Viveva a New York da dieci anni, partecipava ai cortei per Sacco e Vanzetti, tornò in Italia perché era convinto che il male andasse eliminato alla radice.
Garzanti ripubblica oggi la sua biografia scritta da Giuseppe Fiori.
Garzanti ripubblica oggi la sua biografia scritta da Giuseppe Fiori.
(A casa della mia amica R.N. c'è un bellissimo quadro dello zio che ritrae la fucilazione dell'anarchico Schirru. Colpisce – a lato del plotone d'esecuzione – la presenza di uomini in costume sardo che arrostiscono i maialetti. Il cielo è blu.)
5 commenti:
(dalla Francia) nel 1900 il sociologo Niceforo aveva scritto che ci sono in Sardegna, complessivamente : 0, 00 % poeti ; 0, 00 % pittori ; e 0, 00 % musicisti... Trattandosi della poesia e della musica ho sempre pensato che attraverso quest'affermazione non faceva che dimostrare la sua perfetta ignoranza della cultura sarda : rimaneva la pittura ! E sono lieto col sapere che su questo anche era nel falso...
PS. benché facendo da ormai molti anni ricerca biografica su Schirru non avevo mai sentito parlare, fin adesso, di quadri...
Ciao Luc, grazie del commento.
La fucilazione dell’anarchico Schirru fu accompagnato da centinaia di sardi che nei dintorni dei Fori Imperiali “festeggiarono” mettendo in scena alcuni usi e costumi dell’isola. Nel quadro che nomino nel post, Nivola ritrae il panorama romano dall’alto: tra i monumenti e le strade un brulichio di piccoli uomini vestiti con i costumi sardi tradizionali ballano o arrostiscono i porcetti. In un angolo la scena del plotone fascista che fucila Michele Schirru.
Si tratta di un “Nivola di Nivola” e non so so se lo stesso soggetto sia stato dipinto altre volte, se è attualmente esposto da qualche parte o se più semplicemente se ne possa trovare la foto in qualcuna delle tante pubblicazioni sull’artista oranese. Mi informo, promesso, e nel caso ti faccio sapere qui.
"this, is a small world", come la dicono in inglese : Nivola venne ad emigrare, al tempo delle cosiddette legge raziali, per la ragione la moglie era ebrea. Ed andarono ad abitare a... New York, cioè laddove aveva vissuto Michele Schirru ! Chissa anche, se non avrà dipinto questo suo quadro laggiù...
Rimane che non ne avevo mai sentito parlare di questo e ti sono molto grato, Bianca, pell'informazione a proposito.
Désolée, Luc, a tutt'oggi non so dirti niente di nuovo. Se dovessi avere ulteriori notizie, dedicherò al tema Nivola-Schirru un nuovo post stando attenta alla soggettazione per Google, così che tu lo venga a sapere agevolmente, d'acord? Ciao :)
d'accordo, Bianca -e da parte mia te ne faro sapere di più, se saro in grado... Comunque è gia molto interessante pegli storici il tuo articolo perche d'un modo generale il regime aveva piuttosto quanto priorità di far dimenticare al più presto, qualsiasi pericolo, passato il tempo di un Te Deum in tutte le chiese del paese... Il fatto che qui il 'fascio sardo di Roma' (o struttura simile) abbia organizzato quest'esorcismo ci dà un'idea della loro paura retrospettiva : questa voltà un avversario si era avvicinato al centro simbolico del potere.
Di più, fermandosi alle 'origini' di Schirru, questi cannibali si mostravano al loro insaputo coscienti della componente regionale : certo non bisognava essere nato in Sardegna, per voler togliere di mezzo l'Uomo della Providenza, pero, se si inserisce questo progetto nella perspettiva più generale di lotta contro l'oppressione, a me sembra difficile, visto dall'estero, negare la parte di coscienza dell'ingiustizia acquista regionalmente.
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