17 gennaio 2009

Aunque sepa los caminos, yo nunca llegaré

Come un paesaggio di Angelopoulos ora è il cielo nebbioso di Locoe che evoca la malinconia ed è come un invito alla lentezza. Solo qui, pensava, questa voglia di scrivere, e non solo mezze frasi con troppi punti e a capo, come le succedeva, e poi rimanevano lì, le lettere agli amici, come vaghe promesse.
Sino a non molto tempo prima lastricava d'appunti le nostre strade, perché sin là nessuna sembrava uguale all'altra. E lei ci si immergeva, come a ubriacarsene. Come Funes nel racconto di Borges. In qualsiasi alito di vento. Nella memoria delle foglie alle sei del pomeriggio di un qualunque giorno d'estate. Come un personaggio di Bianciardi, ma più felice, anzi, felice. E le piaceva raccontarle le strade, e tutte le stanze della sua grande casa.
I vicoli di Nascar e nella testa l'oro di Córdoba.
Raccogliere lo stupore, la meraviglia, riorganizzare le speranze, e quasi resuscitarle.
Delirio di onnipotenza? Romanzo familiare?
No. Semmai era l'ebbrezza dell'attimo, ma inattuale. Anticipato e prolungato come un segreto di giovinezza. Come l'attimo che si vive appena dopo un "parto", ma anche senza virgolette, che è puro delirio, ma vero, a servizio di realtà. Pur se conviene pensare che sia un'esperienza delle sole donne del Sud, ma non proprio di tutte.
Di quelle come loro, figlie della terra, educate da generazioni e generazioni ad addomesticare situazioni estreme, a ignorare il Prozac…
Non so perché dico di questo, se è opportuno, ancora come si conviene, considerato tutto il resto, come da contrasto con queste emozioni che ritornano e poi vanno via troppo in fretta, ora, e lasciano male chi ancora non si abitua all'idea totalmente materiale dell'esistenza, come da impiegati della sopravvivenza, o a tutto ciò che intorno complotta e porta a questo, ora.
Ora che un altro inverno sta per arrivare. E le strade di Barbarìa aspettano sotto la medesima luce. E finirà la voglia di scrivere. E le mani basteranno appena a tenere i muri che abbiamo intorno.
Dov'è l'oro di Córdoba?
Più nessun indice mostra i cobalti, o più in là, come un paesaggio di metropoli, un'altra fine di Novecento.


Bastiana Madau, Nascar, Poliedro, Nuoro 2004, p. 62.