14 dicembre 2017

Convalescenza

Convalescenza:
stancarsi gli occhi
contemplando le rose.

Masaoka Shiki (1867 – 1902)

13 dicembre 2017

Risveglio, vento, Ikenaga Yasunari

Sveglia che neppure albeggia, nella giornata più corta dell'anno, quanto ho dormito?
Poco, poche ore, insolitamente. Ma sto bene, uguale e nonostante il vento, che fa vibrare i vetri nel lato di casa a nord, e che per un momento riporta a ieri...
"Ci sono tante cose alle quali dovrei pensare, per esempio questo vento, adesso dovrei uscire e camminare nel vento. Non insieme a te, Line, non ti arrabbiare. Camminare nel vento è una cosa che non si può fare altro che da soli, perché c’è una tigre e un pianoforte la cui musica uccide gli uccelli, e la paura può essere dissolta solo dal vento, si sa, io è tanto che lo so."
Agota Kristof, Ieri, traduzione di Marco Lodoli, Einaudi, Torino 1997, p. 5.

3 dicembre 2017

Con "Simone, le Castor" a Orgosolo

Simone de Beauvoir este nashia in Parigi in su 1908. Ada istudiau filosofia a La Sorbonne, iuve ada honnotu a Jean-Paul Sartre e ateras pessones istruias; in chin issos ada intratesu unu arresonu filosoficu e politicu, arrichiu dae su hi vi sutzediada in cussos annos. Ustu hunfrontu che l'ada ata arribare a fahere parte de sa "res publica" de s'esistenzialsmu vrantzesu, iuve sa filosofa juhiada e ada galu homo unu postu suo de importu. Sempere huncorde hin sos printzipios de sos filosofos, mancari hi in cussos tempos vaiada medas trumentos, s'idea filosofica sua este annoidada dae su bisonzu de sintzeridade e dae su sensu de responsabilidade hi cada unu de nois depede aere de sa vida sua. In custu sensu rispettada su hi Sartre descrivede in Che cos'è la letteratura?, duncas s'ishrittura non podede istare indedda dae sos omines e da sa sotziedade, ma si depede dedicare a sa condizione umana e ahere in modu hi nemos podada ahere a mancu de ishire su hi vi capitada e a si hunsiderare hene curpa. Sa pessone de Simone de Beauvoir sinzada su passazzu a unu novu modellu de pessone istruia, hi in sa sotziedade cumpricada moderna non podede prusu ishriere solu pro issa e pro suddisfazione sua, ma si depede impinnare e su hi ishriede depede essere de azzudu pro mezzorare sa sotziedade. Sa filosofa ada travallau pessandela in custu modu, ma sempere cumintzande dae issa e totu, istande attentu a tottus sos hambiamentos de s'interioridade de sa pessone. Emina moderna e cuncreta, non si perdede hin imburdulos de allegas ma su pessamentu suo este a c'arribare a su menzus pro sa vida de sas pessones, ilhande sos medios a sos trumentos de cada unu e de tottu sa colletividade.
Sas ideas suas supra su raportu de sa filosofia e de sa vida las ada ispiegas in s'opera L'esistenzialismo e la saggezza delle nazioni, mascamente narada a s'omine ada bisonzu de sa filosofia pro esserede liberu, a sa filosofia daede usta possibilidade. Ada affrontau atteros temas in sas operas: Memorie di una ragazza perbene, L'età forte, La forza delle cose, A conti fatti, Una morte dolcissima e La cerimonia degli addii. Sos temas printzipales suni sa varsidade e sos dubbios e sas dimandas de s'esistensia e sa possibilidade de prozetare lezes vonas e zustas de modos de ahere, proha s'omine si depede misurare hin sos limites hi ada e hin cussos provare a si dare una regula zusta de vida, hene dare curpa a Deus e a ateras lezes morales. Un'ateru tema importante hi ada trattau este sa hestione de sa emina e de s'emancipazione sua (Il secondo sesso).
S'iscrittrice Bastiana Madau pretzisada a in su libru ada considerau mascamente su travallu hi Simone de Beauvoir ada atu in intro de se, hi ilhande sa serenidade este holada dae pessare e resonare solu pro issa a si ponnere hin cunfrontu in tottus sos ateros, proha issa este humbinta a sas allegas e sos arresonamentos servini propriu homente bonos printzipios pro hambiare sas hosas. […] E, pro inire su saggio, Bastiana Madau c'ada ertziu ponnere in intro unu articulu hi ada ishrittu pro unu giornale vranzesu pro sos trint'annos de sa morte de Simone de Beauvoir.
Intervento di Rosalba Fistrale alla presentazione a Orgosolo del libro Simone, le Castor. La costruzione di una morale di Bastiana Madau (Cuec 2017).

Bella serata a Orgosolo il 2 dicembre 2017, in occasione della presentazione del mio saggio sull'opera e il pensiero di Simone de Beauvoir. Belle le domande, partecipata e attenta la conversazione, alto l'ascolto. Ringrazio Maria Giovanna Fossati, appassionata e brillante relatrice; la giovane Rosalba Fistrale, che con il suo musicale orgolese ci ha incantato con una traduzione dall'italiano al sardo di alcune parti significative del libro, restituendo in modo assolutamente corretto i concetti. Ringrazio di cuore Michela, Giuseppina, Maura, Giovanna Luisa e tutte per l'organizzazione e la squisita ospitalità, e abbraccio tutte con stima e amicizia.

2 dicembre 2017

A return to Orgosolo

Oggi a Orgosolo sarà presentato il libro di Bastiana Madau Simone, le Castor. La costruzione di una morale (Cuec, 2017). Dopo la presentazione di Rosalba Fistrale e le letture dal saggio a cura di Maria Giovanna Ganga, dialogherà con l'autrice la giornalista Maria Giovanna Fossati. L'appuntamento, organizzato da "Donne di Orgosolo" e la Cuec Editrice, è fissato per le 17:30 nella saletta del bar di Giovanna Luisa.

30 novembre 2017

26 novembre 2017

Dialoghetto per amanti dei classici

– Io, questo... Io, quell'altro...
– ...
– Io, qua... Io, là...
– ...
– Io, poi... Io, noi...
– (lalalalalalala)
Io, questo... Io, quell'altro...
– ...
– Ma basta parlare di me, vedo che hai capito... Hai capito, vero? VERO?
– Penso di sì.
– Ok, parliamo un po' di te. Posso farti qualche domanda?
– Ma certamente.
– Tu di me cosa ne pensi?
– Che sei scemo.

29 ottobre 2017

Racconto fotografico di un incontro al liceo scientifico "E. Fermi" di Nuoro

Leggere, studiare, tradurre e interpretare il saggio di Bastiana Madau Simone, le Castor. La costruzione di una morale (Cuec 2016, 2a ed., 2017; con una nota introduttiva di Alessandra Pigliaru): è quanto è stato realizzato dal Liceo scientifico “E. Fermi” di Nuoro, come ho scoperto durante l'incontro con gli allievi di alcune quarte e quinte, sorprendendomi. 
Informata dalla prof. Francesca Mazzette che in alcune classi era stato letto il libro, con la sua guida, e invitata dai docenti del dipartimento di storia e filosofia, sono arrivata a scuola con curiosità e voglia di ascoltare. E i lavori dei ragazzi sono andati ben oltre le mie aspettative, soprattutto per l'abilità nel mettere in relazione i concetti e creare diverse connessioni disciplinari.
Ho apprezzato tutto: il profilo dell'autrice presentato da Angelica in sardo oranese, che mi ha divertita e commossa, così come anche quello preparato ed esposto da Simona, Maria Lucia, Cristiana, Angelo e Luisa; Maria Giuseppina e Rosalba, che hanno tradotto in orgolese la prefazione, in un sardo assolutamente musicale, perfetto (è bello scoprire delle persone così giovani che ancora parlano una limba così nobilmente, esprimendo concetti anche complessi!); la lettura assai espressiva di Giulia, che avevo avuto già il piacere di ascoltare in un lavoro teatrale curato dalla prof. Maria Giovanna Ganga, che in questa occasione ha proposto stralci significativi del libro; la presentazione sintetica della vita e delle opere di Simone de Beauvoir, curata da Mattia, Maria Grazia, Antonella, Lorenzo e Matteo; la presentazione del saggio, frutto della lettura attentissima che ne ha voluto fare Veronica, con notevole, intelligente sforzo riassuntivo e interpretativo; l'incantevole traduzione e lettura in spagnolo del capitolo “La scelta di un mondo senza Dio” fatta da Roberta e Alessandro; la bella lettura in francese proposta da Martina, Alessia e Mariantonietta;  l'esposizione in inglese della parte intitolata "Ipotesi esistenzialista sulla condizione della donna", fatta da Carla (bravissima); l'intervento complesso di Melissa sulla "morale"; il modulo sull'esistenzialismo e la condizione della donna nella storia, curato da Arianna, Giulia, Silvia, Giorgia, Giovanna, Maddalena, Michela; il modulo sul contesto storico in cui visse e operò la filosofa, curato da Salvatore, Anna, Giovanna, Maria Giovanna e Antioco; gli straordinari Vittorio, Antonio, Paolo, Stefano e Alberto, che, prendendo spunto dalla passione per il jazz di Simone de Beauvoir, hanno tenuto una sorta di piccola conferenza sul rapporto tra la filosofia e la musica, la musica e la libertà, la libertà e la bellezza, attraversando alcune tappe della storia del pensiero e facendo ascoltare alla platea brani di diverse epoche storiche, sino alla contemporaneità. E molto ho apprezzato, in epilogo, l'intelligente domanda che mi ha fatto Giovanna.
Insomma, un grande dono, veramente, e mi sarebbe piaciuto fermarmi ancora a conversare con loro. Che dire, dunque? Arrivederci.
Ringrazio i ragazzi e le ragazze per la loro serietà e per l'impegno, e faccio a ciascuno di essi un fortissimo augurio. E ringrazio le docenti e la dirigente. Di cuore.
 
 
 

25 ottobre 2017

À l'école avec Simone

Questo venerdì incontrerò i docenti del dipartimento di storia e filosofia del Liceo scientifico "Fermi" di Nuoro e, soprattutto, i loro allievi e allieve. Sono onorata e felice di sapere che hanno letto e riflettuto sul mio saggio Simone, le Castor. La costruzione di una morale (Cuec, Cagliari 2016; 2a edizione 2017) e perciò curiosissima di andare a scuola, ascoltare. Insomma, un appuntamento a cui tengo particolarmente.
La Nuova Sardegna, mercoledì 25 0ttoble 2017, p. 22.

29 settembre 2017

L'attrice

L’identità è un tema difficile da affrontare quando le radici si mischiano sempre di più. Eppure proprio ora che risorge la domanda di riconoscimento dei piccoli paesi e dei diritti delle minoranze, ora che esplodono guerre religiose ed etniche, ora che si sprecano le conferenze sul multiculturalismo – si parla spesso di identità. Io non posso essere una persona sola. Trovo le mie radici che si dirigono verso le stelle e verso diversi continenti, e vivo con diversi visi. Il teatro mi permette questa vita.
Julia Varley, attrice icona dell'Odin Teatret, nell'introduzione ai testi dello spettacolo intitolato Doña Musica's Butterflies (prima performance: Holstebro, Danimarca, settembre 1997).

26 settembre 2017

A Laura

... che ama Lorenzo, il loro figlio Simone, l'arte, la scuola, la letteratura, il teatro, il canto, la Sardegna, le feste, la casa, i colori, gli amici. All'elegantissima, dolce Laura, che aveva un'enorme voglia di vivere e un cuore grande, che sino all'ultimo ha lottato per mantenere vivo, per per restare tra noi. A Laura che non dimenticherò mai.

23 settembre 2017

Odino nelle terre del rimorso

Il 29 settembre, alle ore 18, ci incontriamo nell'auditorium della biblioteca comunale di Orgosolo per presentare il bellissimo libro di Vincenzo Santoro dove sono raccolti diversi contributi atti a ricostruire la sperimentazione artistica e politica che nei primi anni settanta investì anche le popolazioni di Orgosolo e San Sperate. Parleremo in modo più esteso del senso che all'epoca avevano le interazioni tra gli artisti e i locali in una dimensione di scambio, che il nostro presente indica, oggi più che mai, come una strada su cui ritornare.
Sarò con l'autore, con Antonello Zanda, direttore della Cineteca Sarda/Società Umanitaria, che ha contribuito alla pubblicazione, e con l'editore di Squilibri.
Durante l'incontro sarà proiettato un estratto del film sull'Odin "In cerca di teatro", del 1974. Il giorno dopo, a San Sperate, verranno esposte anche 7 fotografie scattate da Antonio Cabiddu nel 1974.

21 settembre 2017

Remedios, Fernanda, Úrsula

"Ti senti male?" le domandò.
Remedios la bella, che teneva l'altro capo del lenzuolo, fece un sorriso di compatimento.
"Al contrario, " disse "non sono mai stata meglio."
Appena ebbe finito di dirlo, Fernanda sentì che un delicato vento di luce le strappava le lenzuola di mano e le spiegava in tutta la loro ampiezza. Amaranta sentì un fremito misterioso nei pizzi delle sottogonne nell’istante in cui Remedios cominciava a sollevarsi. Úrsula, già quasi cieca, fu l’unica che ebbe tanta serenità da riconoscere la natura di quel vento ineluttabile, e lasciò le lenzuola alla mercé della luce, e vide Remedios la bella che la salutava con la mano, tra l’abbagliante palpitare delle lenzuola che salivano con lei, che uscivano con lei dall’aria degli scarabei e delle dalie, e con lei attraversavano l’aria in cui si spegnevano le quattro del pomeriggio, e con lei si perdevano per sempre nelle alte arie dove non potevano raggiungerla nemmeno i più alti uccelli della memoria.
I forestieri, naturalmente, pensarono che Remedios la bella avesse finalmente ceduto al suo inesorabile destino di ape regina, e che la famiglia cercasse di salvare l'onore con la panzana della levitazione. Fernanda, morsa dall'invidia, finì per accettare il prodigio, e per molto tempo continuò a pregare Dio che le restituisse le lenzuola.
Gabriel García Márquez, Cent'anni di solitudine, traduzione di Ilide Carmignani, con il dossier "Gabo racconta la nascita del romanzo", Nuova Edizione, Mondadori, Milano 2017, pp. 206-207.

4 settembre 2017

Gates

... perché la vita non torna indietro, né può fermarsi a ieri. Voi siete l'arco dal quale, come frecce vive, i vostri figli...
Dirselo non sempre funziona, non subito, non automaticamente. Serve anche tutta la ragione, e anche la ragione è amore.