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12 gennaio 2020

Global Gramsci

Le foto dei poster sono state scattate al museo Casa Gramsci, a Ghilarza, dov'è allestita la bella mostra “Global Gramsci” con le illustrazioni di Agostino Iacurci, in cui l’immagine del grande filosofo si presenta quasi come un’icona pop in tutto il mondo. La Casa Gramsci, riaperta di recente, merita assolutamente una visita. 
America
Brasile
Francia
Inghilterra
India
Russia
Originale

9 aprile 2017

Tiria

Est unu rituliu, grassiosu de viere, famadu in tottu su mundu. In uve potet campare, agradeschitu a sos massaios ca paschet in sas culturas mandicande aranzolos chi sono danneris in sa frutta e in paritzas regortas; in cada parte de su mundu tenet numenes differentes, ma tottus achen menzione a sa madonna e sa santidade, a su mese de mayu ca est su mese prenu de veranu, maggiolino o coccinella in italianu, in Orosei Tiria, Mariola, mamaiola Santaluchia, (Bitti, Siniscola), Santu Nicola, (Logudoro, Campidanu) e Majola Mayola (po tantu de maiu), Babbayola, Mammayola, in su continente: Vacca di Dio, Bestia della Vergine, Pecorella della Madonna, Canterella, Gallinella del Signore, Lucìa, Ziatta, Zieina, Nannacola, Zia Maria, Lola, Viòla, in Ispanu Mariquita, Anita, in Portughesu: Joaninha, Bubunza in Rumenu, Lievheerbestjie in Olandesu, Ladybird, Ladybettle in Inghilterra. Sa cathonedda de jocu in Orosei est: "Tiria tiria Santa Luchia, Santu Nicola tiria vola vola"; in Campidanu "Babbaiola babbaiola piga su libru e bai a iscola, piga s'aneddu e bai a ballai, Babbaiola pesa a bolai", in Ozastra: "Mariola mariola bae a Casteddu e bola e battimi unu aneddu, ci est segau torranceddu, ci est intreu battimindeddu. Cantata in tottue a duru duru: "Ticchidiana a Tzia Mariola chè l'á pesatu sa coa su ventu, cando s'à bistu su maritu tentu jai si'ndà fattu una bella cassola", dae continente (Modenese): "Viòla Viòla campagnola Ségnemm I òcc prèmma ca mòra, se duvess murir Fam andèr in paradis"; dae Ispania: "Anita Anita de Dios, abre las alas y vete con Dios" ... Est una cosa meravillosa e po custu est chi m'agradat gai meta custu rituliu, unu sinnale beneittu de bona vorthuna.
Tziu Maa, alias Massimo Roych, da una corrispondenza con la sottoscritta, dopo avere ricevuto in dono il suo Tiria [libro fatto a mano], pp. ill. non num. [s.a.]

5 dicembre 2013

#vuommeco


Baron Münchhausen pulls himself out of a mire by his own hair.
 (Illustration by Oskar Herrfurth)

1 settembre 2011

El tótem de los cuentos clásicos

Un paradosso del nostro tempo è la revoca dell’orizzonte tempo, il differirlo in un eterno rinvio, altro che eterno ritorno. La sua trama si infrange per essere riallestita in modo opaco e caotico in una mappa dove chiari sono solo i segni del rapporto doloroso tra la nostra umanità negletta e la storia. Il tempo è dilazionato, concesso a ore, sfibrato e lacerato nelle sue strutture interne e nel suo fluire storico ed esistenziale. Dalla struttura negata si succede la concessione dei giorni, come il resto di un conto che lascia soltanto le briciole. A questa frustrante dimensione sembrano sfuggire soltanto gli artisti o coloro che hanno potenti capacità di sogno declinate in una solitudine liberatrice.  

Ill.: Javier Sáez Castán. 

30 giugno 2011

Camminare 2

"Non mi oriento, da sempre. Per questo, da sempre, sono obbligato a ripetere. E, ripetendo, ho tentato di conquistare la mia libertà."

4 maggio 2011

Foto finish



"Il terrorismo islamico si è sempre nutrito di una comunicazione in cui l’immagine, per la sua alta capacità emotiva ed evocativa, aveva un ruolo determinante. L’attacco alle Torri Gemelle, gli attentati di Madrid e Londra, si sono svolti sotto una copertura mediatica impressionate. Il mito di Bin Laden è cresciuto a dismisura con i video registrati nelle montagne afgane, trasmessi da Al Jazira e poi ripresi dalle tv e dai giornali online di tutto il mondo. Ora manca il degno finale. La sottrazione del corpo del nemico alimenterà e non ce n’è bisogno, tutte le teorie del complotto, dello scetticismo, dell’essere vittima di manipolazione.
'Anche l’assenza genera miti e simbologie; è l’assenza del corpo di Gesù Cristo, in fin dei conti, ad aver creato il paradigma di ogni morte mitica' afferma Franca D’Agostini, docente di filosofia della scienza al Politecnico di Torino, in una sua intervista alla Stampa del 4 di maggio. Osama il sunnita, diventerà come l’imam nascosto dello sciismo, scomparso nel 874 e destinato a tornare alla fine dei tempi? Di sicuro chi predica l’islamismo radicale lo utilizzerà con la stessa efficacia dell’icona del Che, non avrà però la corrispondente fotografia di Ernesto Guevara adagiato sul lavatoio di Vallegrande in Bolivia.
Il decennio di Bin Laden cominciato con la diretta video dello schianto degli aerei sulle Due Torri si chiude con un’altra immagine, quella di Barak Obama con lo staff del Consiglio di sicurezza nazionale riunito nella Casa Bianca. Quella fotografia ha una potenza evocativa senza pari.  È una immagine che racconta una tensione fortissima, la esprimono i volti concentrati e tesi, la mano di Hillary Clinton sulla bocca, quasi a chiedersi 'Che cosa abbiamo fatto?' In ultima fila una giovane donna che sbircia, tentando di superare il muro di spalle di uomini che si immaginano alti. Una costruzione iconica perfetta, degna di un quadro del Caravaggio. 



Quella fotografia rivela la potenza disponibile a quel governo. La possibilità che le tecnologie moderne danno nel poter seguire, in diretta, l’operazione di un piccolo reparto militare dall’altra parte del mondo. Il centro di commando e controllo diretto in mano alle massime autorità. A differenza di tante altre, questa è un’immagine priva di retorica, di eroismo. Eppure resterà come testimone di un tempo, delle tremende responsabilità del politico, di una democrazia che anche nelle scelte più dure non si nasconde, non nega, non dissimula." 
Nicolò Migheli, "L'immagine che resterà", Sardegna Democratica, 6 maggio 2011.

22 marzo 2011

Margherita

Il sistema di infotainment sta andando in tilt.  È  una guerra, non è una guerra, è una guerra, non è una guerra (ad libitum). Tutto questo significa solo una cosa. Che è una guerra. 
Maxeramax, oggi, nella sua pagina facebook





10 marzo 2011

19 ottobre 2010

Paesaggi patetici

Quei lunghi tavoli con le etichette dei nomi, le bottiglie dell'acqua, metri lineari di giacca e cravatta sorridenti, i fiori e nemmeno l'ombra di una donna.

15 settembre 2010

Cambio di paesaggio

Treno Termini-Civitavecchia, finalmente, tornando a casa da un faticoso viaggio.
Nave. 
In auto con P., che è venuto a prendermi all'Isola Bianca, crollo subito dal sonno e dalla stanchezza. 
Riapro gli occhi e realizzo di essere a casa: non vedo più paesaggi colmi di rotoballe ma solo pecore che brillano al sole.