8 dicembre 2013

A viva voce

Cuentan que Ulises, harto de prodigios,

 lloró de amor al divisar su Itaca

 verde y humilde. El arte es esa Itaca

 de verde eternidad, no de prodigios.

J.L.B.

7 dicembre 2013

Le navi

... 
Io certamente tornerò, insieme agli amici e avvolto ai sogni.
Io certamente canterò e non passerà un anno. 
Vladimir Vysotsky

5 dicembre 2013

A Nelson Rolihlahla "Madiba" Mandela

"... Così ti adorno, riga dopo riga, delle nostre allucinazioni perché tu digerisca, sviluppi e levighi tanta assurdità conservando le informazioni inutili nella spessa corteccia grigia fino al giorno della tua autocombustione. E soddisfatta, depongo lo strumento e mi faccio un po’ indietro per osservare il mio lavoro, con le mani sui fianchi.
Sei pieno delle mie cicatrici, baobab. Non sapevo di averne così tante." 
Da p. 29 di Spedizione al baobab*

* Spedizione al baobab è il romanzo più bello che abbia mai letto sulla storia del Sudafrica. Scritto nel 1981 in afrikaans da Wilma Stockenström (Napier, 1933), J.M. Coetzee lo lesse nel 1986 e ne rimanse folgorato, tant'è che lo volle tradurre in inglese per portarlo fuori da quei confini. E dall'inglese di Coetzee lo traduce Susanna Basso in un italiano imbattibile — dato il rischio di perdere le metafore, la poesia, nel terzo passaggio da lingua a lingua —, e dunque — considerato che ciascuna lingua lo è — da pelle a pelle.

 Nelson Mandela 
(Mvezo, 18 luglio 1918 - Johannesburg, 5 dicembre 2013)
RIP Mandiba

#vuommeco


Baron Münchhausen pulls himself out of a mire by his own hair.
 (Illustration by Oskar Herrfurth)

2 dicembre 2013

Il cuore di Icaro

È ancora buio, piove e tira vento. Ma sono riposata, sto bene, ho ancora due ore per me, e mi faccio prendere da pensieri ameni... Ricordo una mattina come questa di otto anni fa, a Parigi. Pioveva, tirava vento, stavo inspiegabilmente male ed ero in giro, insonne, dalle 5 del mattino (tiroide ballerina, scoprii qualche giorno dopo). Mi trovavo al 13°, vicino a Place d'Italie, e la prima luce accesa al secondo piano di un vecchio palazzo — intorno tutto grigio, pioveva, tirava vento... — mi diede la sensazione di uno squarcio su un cielo azzurro, proprio come il cuore di Icaro nel volo di Matisse.
Non ho più dimenticato quella suggestione, e stamattina, alla prima luce che si è accesa nella casa di fronte e alla prima sigaretta in terrazza, hélas! , si è ripresentata. 
Buongiorno.