17 aprile 2012

Intervista di una sola voce

– non so se potete aiutarmi dovete aiutarmi. ci sono due "guerra". due "decennio". due "ricerca". una è
di fiori a specchi e che i morti ammazzati sono lo spettacolo. e una solo sangue e lavoro buttato e
cancro, operai morti. inutile dire no – NON inutile dire – con chi sto. con i secondi. cacciare gli
stalinisti dalle assemblee (Debord). necessità della situazione. tragedia, e l’assemblaggio. il corpo, e
l’ombra del detto. la riduzione al silenzio. il lavoro che: annienta. a chi mi risponde con una
bibliografia punto il coltello. fuori dal cazzo, intellettuali e 68ini e 77ini conduttori di radio. pittori,
romanzieri mondadori, sottobosco, citatori, salotto. non so come salviamo quelli che non sanno leggere.
dobbiamo pensare a quelli che non sanno leggere. si deve sfasciare lo spettacolo. tutto lo spettacolo è
riportato e ripetuto come spettacolo dello spettacolo. va interrotto. devi interromperlo.
Marco Giovenale


15 aprile 2012

I'm living

"I'm living in an age
That calls darkness light
Though my language is dead
Still the shapes fill my head.
"

13 aprile 2012

Emanuele

«E arrivò un bambino con le mani in tasca
e un oceano verde dietro le spalle
disse "Vorrei sapere, quanto è grande il verde
come è bello il mare, quanto dura una stanza
è troppo tempo che guardo il sole, mi ha fatto male."
»


Chissà per quanto tempo ancora a ogni squillo del telefono di casa penseremo a te – alle tue domande, alle frasi misteriose e buffe, al tuo magistrale saluto, ora così definitivo. E adesso? In quale punto della tua speciale geografia ci rincontreremo?… Non risponderai, lo so, perché tu e solo tu potevi farle, le domande giuste. Le nostre erano così inutili, come ora, come qui. Grande tesoro, immenso numero primo, ci mancherai. Grazie per tutti i punti del mondo che ci hai indicato: non li dimenticheremo. Non ti dimenticheremo mai.
B., P., G. e A.

Aprile

Aprile ucchìdet sa mama a frittu.
(Antico proverbio barbaricino)

Francesco Guccini nella "Canzone dei dodici mesi" si domandava – ricordi? – "quale segreto scoprì il poeta che ti chiamò crudele", riferendosi evidentemente a Eliot, per il quale aprile è appunto il mese più crudele. Di fatto i S'Ard quel segreto lo conoscevano bene: lo è perché uccide la propria madre con il gelo, dopo averla illusa del ritorno del caldo con la luce di marzo.

5 aprile 2012

Sacrario ai caduti di tutte le feste

Le foto in bn colorizzate a mano sono di Massimo Golfieri. Vengono da una indimenticabile mostra fatta a Orgosolo una dozzina di anni fa e allestita insieme a dei pannelli a olio che ritraevano i sinnos, i tagli, tutti diversi e ciascuno con un suo nome, fatti dal pastore nell'orecchio di ogni agnello per poter riconoscere il suo gregge in caso di abigeato. All'inaugurazione della mostra il poeta Alberto Masala – in giacca e cravatta, alle sue spalle una vecchia lavagna chiesta in prestito alle scuole elementari del paese – lesse il "Testamento di un vecchio ladro di pecore", documento autentico pubblicato nel 1954 da Alberto Moravia nella sua rivista Nuovi Argomenti, in cui l'anziano pastore spiega come si rubano le pecore.