1 aprile 2011

Bullysm

Questo non è che un momento di una storia tra adolescenti che potrebbe avere un buon epilogo o, viceversa, una fine drammatica quando non tragica.
All'immaginazione di chi legge – all'esperienza, cultura e sensibilità – lascio la costruzione di quel che precede il momento ritratto dalla foto nel post, la caratterizzazione dei personaggi, la costruzione della storia.

1 commento:

bianca ha detto...

Personalmente, nel caso, ho imparato a tenere a freno l'immaginazione dal momento in cui ho capito che serve a poco. Aggiungi il fatto che non ho una cultura psicologia e sociologica specialistica (mestieri che si occupano del fenomeno del bullismo fanno parte della tradizione di famiglia, questo sì, ma giusto capita di ascoltarne nelle nostre conversazioni). Per ciò che concerne la sensibilità, poi, la mia non ha niente di speciale. Detto questo, mi arrendo: non credo di essere capace di costruirla una storia così e nemmeno di immaginarla. Tuttavia ho qualche punto fermo, ad esempio che l'innocenza non sia una prerogativa assoluta dei bambini e che, anzi, gli adulti stronzi siano stati probabilmente anche bambini stronzi. Resta il fatto, forse più comune, che stronzi si può sempre diventare. Ma quest'ultima considerazione può essere d'aiuto, eventualmente, solo per rispondere alla domanda: perché esistono dei bambini stronzi? Lì può esserci un principio di storia, forse, ma i miei limiti mi impediscono di arrivare sin là. Non è il mio mestere, appunto.