4 gennaio 2011

Winter holidays

Un vecchio dall'aria folle con un colletto da prete mi disse che la ragazza era stata punita da Dio perché Leimert Park aveva votato per i democratici nelle elezioni del '46. Un ragazzo mi mostrò la fotografia di Lon Chaney Jr e mi disse che il lupo mannaro assassino era lui. Soggiunse che in uno dei terreni fra la Norton e la Trentanovesima c'era un razzo spaziale sul quale Lon avrebbe preso il volo. Un tifoso di boxe mi riconobbe e mi chiese l'autografo, poi mi assicurò che il responsabile era il cane bassotto del vicino. Perché non andavo a sparare un colpo a quella bestiaccia? Dai sani di mente non ricavavo niente di interessante, dai matti solo fantasie. Cominciavo a sentirmi vittima di una mostruosa routine.
James Ellroy, Dalia nera, traduzione di Luciano Lorenzin, Mondadori, Milano 2001, pp. 103-104.

1 commento:

bianca ha detto...

Perché durante le vacanze invernali ci concediamo il lusso di iniziare un romanzo dopo mezzanotte, divorare le prime duecento pagine e spegnere l'abat-jour alle quattro del mattino.