1 ottobre 2010

Nuove povertà

Lavorare a un carteggio inedito tra una delle più grandi menti italiane dell'Ottocento e tre negletti e misconosciuti signori del pensiero e della politica, mi ha fatto languire. Che spessore analitico! Che umanità! Che autenticità! E il loro modo di salutarsi, poi, così segnato dal reciproco riconoscimento, da stima e affetto, pur non essendosi mai incontrati di persona. 
A sicut erat. E anche a prescindere, come direbbe Totò.
Vero, la tristezza ha il suo peso, e teniamocela stretta: diventa sempre più difficile non farsela bruciare dalla maleducazione imperante (insublimabile, altro che la morte), dal disgusto che assale nel leggere la sfilza quotidiana di mezze frasi tanto grammaticalmente corrette quanto insensate, di volta in volta sputacchiate in "vista" di un accadimento o di un altro (fatto di parole, che raramente sono parole-cose), speculari a una delle peggiori declinazioni di una tristezza desolante, irrisolta, rancorosa, che poco sembra avere a che fare con la coscienza civile, essendo il disastroso scenario politico e sociale italiano soltanto lo sfondo di un narcisismo feroce.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

penso alle tante, troppe parole che non sono, non diventano parole-gesto, azione. specchi di una triste solitaria condiscendenza tra sconosciuti ed il mondo, parole di civile protesta...quanta indignazione digitata, a tavolino! altro non paiono che infelici dimostrazioni di protagonismo. ed inizia il giorno, fuori ed ostinatamente VERO.

api

bianca ha detto...

All'epoca lavoravo alla riedizione di questo testo: "Alcuni scritti del Dottor Carlo Cattaneo" (Borroni e Scotti, Milano 1846), subito dopo messo in essere e pubblicato da Ilisso nel 2010 con il titolo "Della Sardegna antica e moderna".
Vedi anche: http://cartebianche.blogspot.it/search/label/Carlo%20Cattaneo