"Cinemino?"
"Cosa?"
"Iñárritu"
"?? Avevamo detto MAI PIÙ!"
"Ma noi non siamo cattive, VERO? Noi diamo sempre un'altra possibilità, VERO?"
"Ma piantala. Ammetti che con Di Caprio vedresti pure i filmini della cresima. E pure io. Ajò."
E SIAMO ANDATE...
Violenza, sangue e frattaglie a non finire,
che si stagliano rosse-rosse sulla neve bianca-bianca,
infinita-infinita, nei pazzeschi-pazzeschi paesaggi del Dakota,
attraversati da un elemento, questo sì, di irresistibile fascino: il
Missouri-Missouri.
Ripetizioni.
Sequenze proposte con un ritmo monotonamente identico lungo tutto il film, con pochi dialoghi e troppo "metraggio". Resiste lui, lo zombie, e resistiamo noi 1) perché Di Caprio si conferma un dio 2) perché a tratti puoi chiudere gli occhi (tanto non è che ti perdi molto: Iñárritu sta nuovamente citando Malick) e goderti la magnifica colonna sonora di Sakamoto.
Ripetizioni.
Sequenze proposte con un ritmo monotonamente identico lungo tutto il film, con pochi dialoghi e troppo "metraggio". Resiste lui, lo zombie, e resistiamo noi 1) perché Di Caprio si conferma un dio 2) perché a tratti puoi chiudere gli occhi (tanto non è che ti perdi molto: Iñárritu sta nuovamente citando Malick) e goderti la magnifica colonna sonora di Sakamoto.
Man Ray, L'étoile de mer , 1928. |
1 commento:
e frattaglie a non finire
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