29 novembre 2013

Vigilanza, inquietudine, manutenzione

"... E l'ho visto bene, questo paese pieno di olivi belli e improduttivi, macerie e vestigia archeologiche, strade romane, boschi e paesi abbandonati, persiane di legno che sbattono al vento, sapori di una volta e tanti ristoranti con la cucina della nonna. Tutto bello e statico: tradizione, vecchi miti, rendita di posizione. Sarà che il peso del passato offende il presente, sarà che siamo vecchi e il cuore batte per la vita già andata, sarà per questo o altro ma di sicuro per fare la manutenzione bisogna essere vigili e inquieti. Niente secondo atto. Se il passato è ideale, ogni analisi del presente risulterà, al confronto, perdente. Quindi è meglio mettere su un'espressione melodrammatica. Chi possiamo accusare della nostra sventura? Noi stessi? Meglio tirare in ballo l'ultima calamità, quella pioggia così battente che mai a memoria d'uomo...". 
Antonio Pascale, Le attenuanti sentimentali, Einaudi, Torino 2013, p. 131
Cagliari, Poetto, 20 nov. 2013. Lo scatto è di Compy Marco 

Nessun commento: