11 luglio 2016

Simone, le Castor

A 30 anni dalla morte di Simone de Beauvoir, avvenuta a Parigi il 14 aprile del 1986, Bastiana Madau imbastisce un testo che non è un omaggio di circostanza, bensì ripercorre alcuni tratti salienti del pensiero della grande scrittrice e filosofa, come quello della «costruzione morale», che a suo dire attraversa l'intera opera: dai saggi ai romanzi alla monumentale autobiografia. La vicinanza al pensiero della filosofa francese pone l'autrice di Simone, le Castor in una posizione privilegiata: da un lato infatti la puntigliosità analitica si misura con perizia intorno ad alcuni testi (in particolare Memorie di una ragazza per bene, Per una morale dell’ambiguità e L’invitata) e dall’altro si sporge verso la riconoscenza. In questo risveglio che intreccia teoria e prassi, parola e impegno, decide di consegnare un ritratto di Simone De Beauvoir ai bordi di una promessa – quella che lambisce solo in parte gli anni Sessanta che si stanno affacciando e che puntellano la mappa più grande di ciò che arriverà. In questo stato di attesa, di qualcosa a venire che sarà la donna come «soggetto imprevisto della storia», la strada verso la morale appartiene a un ambito molto più intimo di quanto non si pensi. Il passaggio dalla solitudine alla presa d’atto dell’esistenza d’altri e altre ci consegna una Simone de Beauvoir felice, nel senso del superamento della frattura tra l’io e il resto del mondo che non è mai un «paesaggio abbandonato», ma una superficie complessa di vaste e intense relazioni di cui la morale rappresenta orientamento essenziale. [Dalla quarta di copertina.]
Bastiana Madau, Simone, le Castor. La Costruzione di una morale, nota introduttiva di Alessandra Pigliaru, Collana Ebook Saggistica, Cuec, Cagliari 2016.

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