A
30 anni dalla morte di Simone de Beauvoir, avvenuta a Parigi il 14
aprile del 1986, Bastiana Madau imbastisce un testo che non è un
omaggio di circostanza, bensì ripercorre alcuni tratti salienti del
pensiero della grande scrittrice e filosofa, come quello della
«costruzione morale», che a suo dire attraversa l'intera opera: dai
saggi ai romanzi alla monumentale autobiografia. La vicinanza al
pensiero della filosofa francese pone l'autrice di Simone, le Castor
in una posizione privilegiata: da un lato infatti la puntigliosità
analitica si misura con perizia intorno ad alcuni testi (in
particolare Memorie di una ragazza per bene, Per una morale
dell’ambiguità e L’invitata) e dall’altro si sporge verso la
riconoscenza. In questo risveglio che intreccia teoria e prassi,
parola e impegno, decide di consegnare un ritratto di Simone De
Beauvoir ai bordi di una promessa – quella che lambisce solo in
parte gli anni Sessanta che si stanno affacciando e che puntellano la
mappa più grande di ciò che arriverà. In questo stato di attesa,
di qualcosa a venire che sarà la donna come «soggetto imprevisto
della storia», la strada verso la morale appartiene a un ambito
molto più intimo di quanto non si pensi. Il passaggio dalla
solitudine alla presa d’atto dell’esistenza d’altri e altre ci
consegna una Simone de Beauvoir felice, nel senso del superamento
della frattura tra l’io e il resto del mondo che non è mai un
«paesaggio abbandonato», ma una superficie complessa di vaste e
intense relazioni di cui la morale rappresenta orientamento
essenziale. [Dalla quarta di copertina.]
Bastiana
Madau, Simone, le Castor. La Costruzione di una morale, nota
introduttiva di Alessandra Pigliaru, Collana Ebook Saggistica, Cuec,
Cagliari 2016.
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