Da cinque anni a
questa parte […] l’aria per lavorare mi è mancata: non ho avuto
più una casa, un tavolo, una sedia che fossero miei. Non ho avuto
pace né pane sicuro. Era naturale che mi lasciassi andare e, molto
spesso, mi dimenticassi perfino di avere avuto delle ambizioni e di
dovermi preparare un avvenire.
Dalla lettera di Anna
Maria Ortese a Valentino Bompiani del 24 febbraio 1945, in: Luca
Clerici, Apparizione e visione. Vita e opere di Anna Maria
Ortese, Mondadori, Milano 2002, p. 134.
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