12 marzo 2010

Pomodoro, giallo, mare

Paolo Curreli, acrilico (2007)

"Tentiamo di essere il più possibile giusti con il mondo e con gli altri per essere in armonia perché la vita è labile", ha scritto un amico in una lettera di qualche giorno fa (e mi sembra sia già passato un anno, tanto c'è un prima e un dopo in un troppo breve lasso di tempo)... Ci riflettevo ancora oggi su quelle parole, arrivate, appunto nel triste contesto della perdita di una persona cara, così interna alla nostra storia, ai giorni, e andata via con una serenità di proporzioni incredibili se rapportata alla sofferenza patita negli ultimi mesi, e che sostegno a tutti coloro che l'amavano (l'amano), conforto e anche momenti di felicità ha saputo dare à bout de souffle… Ecco, credo di capire ancora di più, ora, quanto non siano affatto banali o scontate queste parole e quanto invece vere e potenti. Essere il più possibile giusti e in armonia col mondo (così disarmonico)… Il tema è da un miliardo e meriterebbe ben altro che un post su un misero blog, ma desidero lasciarne almeno una piccola traccia esperita.

1 commento:

bianca ha detto...

Non lo so cos'è, e forse nemmeno lo voglio sapere: resta il fatto che sotto il pomodoro per me c'è la spiaggia di quarzo di Is Arruttas, che quasi non esiste più se non come paesaggio dell'anima, sopravvissuto per miracolo almeno in quanto tale.
Teniamoceli cari, quei paesaggi…