Luccicavano di sogni sulla tela bianca.
Due ore di scaglie lunari.
C'era l'amore su una triste melodia
c'era il ritorno felice dal vagare.
Il mondo dopo una fiaba è bruma.
Con visi e ruoli incolti.
La ragazza le sue pene intona
e il soldato quelle del partigiano.
Torno a voi, nel mondo vero,
colmo di fato, fitto e fosco –
ragazzo monco sotto il portone,
ragazza dagli occhi vani.
Wisława Szymborska, Discorso all'ufficio oggetti smarriti. Poesie 1945-2004; traduzione dal polacco di Pietro Marchesani, Adelphi, Milano 2004, p.16
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento