21 marzo 2016

¿Qué cantan los poetas andaluces de ahora? ♪ ♫ ♩

Sentii per la prima volta questa vecchia canzone quando ero bambina. La passavano a Cararai o a Per voi giovani, trasmissioni radiofoniche che ascoltavano le mie sorelle, poco più grandi di me. Non capivo tutte le parole ma tutte mi affascinavano, con quel loro suono così dolce e misteriosamente – allora, per me – simile a quello della lingua materna. Più tardi, forse già al primo anno del ginnasio, scoprii che la canzone degli Aguaviva – così si chiamava il gruppo spagnolo che la interpretava –, era tratta da una poesia di un autore andaluso di lontane origini italiane, Rafael Alberti, che scrisse la "Balada para los poetas andaluces de hoy" nel 1970, durante il suo esilio dalla Spagna franchista. A quel punto, un po' famelicamente, scoprii tutto quello che c'era da scoprire di quella feroce dittatura e dei poeti che uccise. Scoprii la “Generación del '27”, ma, più di tutti, Federico García Lorca, che volli conoscere a fondo e non smisi mai più di amare, intanto che la vecchia canzone, mai più ascoltata, con il tempo cadde nel dimenticatoio... Ricomparve una sera in un pezzo di carta, più di 20 anni dopo, ma lì per lì non la riconobbi. Soltanto qualche tempo dopo ancora, rileggendo i versi che – ronzandomi nella testa, proprio come nell'aria estiva ronzava in giardino qualche zanzara – avevo scritto, compresi di non avere mai dimenticato quella ballata, il suo ritmo e, forse, la bambina che ero stata. Una bambina che, pur non capendo le parole, sentiva la verità: i poeti andalusi non erano soli.

*  *  *
 
Estate, giardino, zanzare, foglio, Calagì, anni fa.

Ite naran sos pitzinnos cando pessan a sa vida?
Ite nan sas mamas cando lis dana a papare?
Ite contana sos babbos cando lis dana dinare?

In cale domo jocat?
In cale domo brigat?
In cale dom'ammorat?
In cale domo naschit
como
sa limba?

Ite pintan sos putzones cando sun supr'e su nie?
Ite cantan sas pitzinnas iscurtzas in su mare?
Ite pessat s'ammorau chi si viet chene unu vrancu?
E sos vetzos, in istìu, in custos caminos bodios?

In cale domo morit
como
sa limba?

Ite contat' a sa cria prima 'e nde la durmire?
It'isperat su denotte chin sa janna già tancada?
Ite pessat, su manzanu, si la ponet in caminu?

In cale domo naschit
como
sa limba?

Solu in domo nostra si podet ischidare
e ind unu tempus de torrare a pessare
e allughere
a l l u g h e r e
pro arrimare su ocu chene conca
chi l'est achendhe su coro
a una chisìna.

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