a Mauro Martini
Se ho scritto è per pensiero
perché ero in pensiero per la vita
per gli esseri felici
stretti nell’ombra della sera
per la sera che di colpo crollava sulle nuche.
Scrivevo per la pietà del buio
per ogni creatura che indietreggia
con la schiena premuta a una ringhiera
per l’attesa marina – senza grido – infinita.
Scrivi, dico a me stessa
e scrivo io per avanzare più sola nell’enigma
perché gli occhi mi allarmano
e mio è il silenzio dei passi, mia la luce deserta
– da brughiera –
sulla terra del viale.
Scrivi perché nulla è difeso e la parola bosco
trema più fragile del bosco, senza rami né uccelli
perché solo il coraggio può scavare
in alto la pazienza
fino a togliere peso
al peso nero del prato.
perché ero in pensiero per la vita
per gli esseri felici
stretti nell’ombra della sera
per la sera che di colpo crollava sulle nuche.
Scrivevo per la pietà del buio
per ogni creatura che indietreggia
con la schiena premuta a una ringhiera
per l’attesa marina – senza grido – infinita.
Scrivi, dico a me stessa
e scrivo io per avanzare più sola nell’enigma
perché gli occhi mi allarmano
e mio è il silenzio dei passi, mia la luce deserta
– da brughiera –
sulla terra del viale.
Scrivi perché nulla è difeso e la parola bosco
trema più fragile del bosco, senza rami né uccelli
perché solo il coraggio può scavare
in alto la pazienza
fino a togliere peso
al peso nero del prato.
Antonella Anedda, Notti di pace occidentale, Donzelli, Roma 1999, p.31.
3 commenti:
Sai che mi succede, di fronte alla Poesia? Che non mi trovo più.
Come tanti, troppi, ne ho scritte anch'io: nel mio (giusto) pudore non le chiamavo "poesie", chè la Poesia è una cosa seria (per essere Poeti ci vuole molto tempo, diceva Pasolini). Erano "composizioni". Poi ho capito che la Poesia è vera fatica e la fatica vera non si esaurisce, ma ti porta con sè, sempre, ti consuma. Quando leggo Poesie come questa si rafforza in me l'idea che le parole sono meravigliose se chi le scrive le vive.
Come in questo caso.
Dan (Macca)
Antonella Anedda è una poetessa eccelsa, e con la raccolta “Notti di pace occidentale” è stata anche insignita del “Premio Montale” nel ’99. Per quel che ancora valgono i premi in Italia, dico, ma il Montale pare resti fuori dai soliti giri, se non altro perché la poesia vende così poco…
Di lei amo anche un saggio uscito una decina di anni fa, una cosa tra storia dell’arte, filosofia e poesia, che cito anche qui.
Preziose indicazioni, che io, spesso, perdo, confuso tra i mille rivoli delle mie letture.
Come vorrei avere il tempo (e la forza) per leggere ogni cosa che mi interessa e che tu ed altri mi indicate.
Vedi, se avessi i soldi Berlusconi saprei come spenderli: libri, dischi, viaggi e tanto desiderio d'imparare.
Invece, sono povero.
:-D
Dan (Macca)
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