Laggiù sta la morte, ma niente paura. Afferra l'orologio con una mano, prendi con due dita la chiavetta, falla girare dolcemente. Adesso si apre un altro periodo, gli alberi dispiegano le loro foglie, le barche corrono le loro regate, il tempo come un ventaglio si va empiendo di se stesso, e da lui sbocciano l'aria, la brezza della terra, l'ombra di una donna, il profumo del pane. Che vuoi di più? Che vuoi di più? Legalo presto al tuo polso, lascialo battere libero, fa di tutto per imitarlo. La paura arrugginisce le àncore, ciascuna delle cose che si potevano raggiungere e che fu dimenticata sta corrodendo le vene dell'orologio, incancrenendo il freddo sangue dei suoi rubini. E laggiù sta la morte se non corriamo e arriviamo prima e non comprendiamo che non ha più nessuna importanza.
Julio Cortázar, Storie di cronopios e di fama, traduzione di Flaviarosa Nicoletti Rossini, Einaudi 1981, p. 25.
One week (1920), Edward F. Cline, Buster Keaton |