Non capirsi è terribile –
non capirsi e abbracciarsi,
ma benché sembri strano,
è altrettanto terribile
capirsi totalmente.
In un modo o nell’altro ci feriamo.
Ed io, precocemente illuminato,
la tenera tua anima non voglio
mortificare con l’incomprensione,
né con la comprensione uccidere.
R.i.p., immenso Evgenij Evtušenko.
Nella
 foto, Evtušenko al festival dei poeti di Castelporziano, nel lontano 1979. 
C'ero, assai pischelletta ma c'ero, e fu indimenticabile e formativa la 
scoperta di così tanti e diversi geni della poesia mondiale. 
Ricordo
 tutto, seppure come in un sogno. 
C'erano diversi esponenti della beat 
generation, ma all'epoca conoscevo soltanto Allen Ginsberg e Ferlinghetti. 
Mi era famigliare Fernanda Pivano (che teneva insieme un po' tutti, in quell'incredibile notte),  
che già conoscevo come traduttrice dell'Antologia
 di Spoon River, grande amore adolescenziale, e di qualche romanzo di 
Hemingway (idem). Ricordo esattamente il momento in cui il palco prese 
ad abbassarsi: fu bellissimo. In tanti, com'è noto, lessero l'incidente 
come una metafora del decadimento della poesia nella contemporaneità (si parlò di "culmine e agonia"), ma
 io e i miei amici eravamo troppo giovani per pensare simili tristi 
cose: semplicemente ci divertimmo comme pazzi! 

 
 

 

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