5 dicembre 2015

Los detectives de Jorge Luis Borges

Buenos Aires, Biblioteca Nacional de la República Argentina. 
Per tanti anni Germán Álvarez e Laura Rosato, due impiegati della Sala del Tesoro e dell'Archivio Istituzionale, hanno cercato nei labirinti sotterranei della biblioteca, tra migliaia e migliaia di libri e riviste, le tracce lasciate dallo scrittore che fu direttore dell'istituto dal 1955 al 1973.  Un'investigazione pazzesca, ma anche una detection che rivela quanto ne sia valsa la pena.
Nel 2010 la biblioteca ha pubblicato il primo volume di Borges, libros y lecturas, «catalogo che raccoglie la metà dei mille libri trovati da Rosato e Álvarez, una collezione superata solo dai tremila volumi della fondazione Borges. [...] Il catalogo riporta in ordine alfabetico i libri della collezione e la trascrizione degli appunti di Borges su ogni libro, e infine elenca i saggi e i testi narrativi in cui Borges riversò quelle letture. L'ultima fase di questo lavoro è cominciata nel 2005. Álvarez, incuriosito si chiedeva: "È possibile che Borges sia un grande plagiatore?". Non ci ha messo molto a capire di avere tra le mani la prova materiale di una tesi sempre sostenuta dalla critica: la letteratura di Jorge Luis Borges è una messa in scena intertestuale».
Cose che racconta (benissimo) Mónica Yemayel in I detective di Borges, lungo e approfondito articolo sull'appassionato lavoro di Germán Álvarez e Laura Rosato pubblicato in Internazionale 27 nov/3 dic 2015, n. 1130 - anno 23, pp. 68-72
Fonte immagini: Gatopardo

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