Non sempre è possibile portare a termine il ritorno. Anche per questa  ragione Ulisse, che ne era consapevole più di ogni altro, dovette  sentire una certa gratitudine per Omero, mentre quello gli apriva,  parola dopo parola, ostinatamente e caparbiamente, la via che a molti  viene negata. Quando si viene cacciati dalla terra in cui si è nati,  quando si perdono affetti e amici, non per questo, però, non perché non  ci sia alcun Omero a ordire la via che ci riavvicina a ciò che si è  perduto e a cui siamo ancora legati, non perché non ci vengono concessi  i viaggi decennali da intraprendere, canti delle sirene da cui  difendersi o giganti da accecare, ci si può concedere di rinunciare a un  altro viaggio, un nuovo viaggio che faccia in modo che la vita,  nonostante tutto, torni ad accadere. 
Federico Pace, Controvento. Storie di viaggi che cambiano la vita, Einaudi, Torino 2017 [p. 65 non num.].
|  | 
| Corone di nebbia sopra le Cale di Luna e Sisine | 
 
 

 

Nessun commento:
Posta un commento