"Prima d'ogni altra    cosa sprezzatura è una briosa, gentile impenetrabilità    all'altrui violenza e bassezza, un'accettazione impassibile – che a occhi non    avvertiti può apparire callosità – di situazioni immodificabili    che essa tranquillamente  «statuisce come non esistenti» (e    in tal modo ineffabilmente modifica), ma attenzione. Non la si conserva     né trasmette a lungo se non sia fondata, come un'entrata in religione,    su un distacco quasi totale dai beni di questa terra, una costante disposizione    a rinunciarvi se si posseggono, un'ovvia indifferenza alla morte, profonda     riverenza per più altro che sé e per le forme impalpabili, ardimentose,    indicibilmente preziose che quaggiù ne siano figura. La bellezza, innanzi    tutto, interiore prima che visibile, l'animo grande che ne è radice e    l'umor lieto. Ciò significa, tra l'altro, capacità di volare incontro    alla critica con impeto sorridente, con la graziosa enfasi dell'incuranza    di sé: un tratto che troviamo tanto nei precetti dell'educazione mistica    quanto in quelli della scienza mondana."
Cristina Campo, "Con    lievi mani", da Gli imperdonabili, Adelphi, Milano, 1987.
- Chiedimi chi è la mia attrice preferita.
- ...
- E dai, chiedimelo!
- Va bene, chi è?
- Ana Torrent bambina.
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