30 dicembre 2011
29 dicembre 2011
Filindeu
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____ ____ sopra K'UN, IL RICETTIVO, LA TERRA
_________ sotto SUN, IL MITE, IL VENTO, IL LEGNO
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____ ____ sopra K'UN, IL RICETTIVO, LA TERRA
_________ sotto SUN, IL MITE, IL VENTO, IL LEGNO
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28 dicembre 2011
Labirintini
Accanto, dissero qualcosa: attento
mi rivolsi alla soglia del caffè.
mi rivolsi alla soglia del caffè.
Costantino Kavafis, dalla poesia "Sulla soglia del caffé" appunto.
27 dicembre 2011
La fotografa e l'ulivo
Mamma, toglimi di dosso questo distintivo
non posso più usarlo
si sta facendo scuro, troppo scuro per vedere
è come se stessi bussando alle porte del cielo.
non posso più usarlo
si sta facendo scuro, troppo scuro per vedere
è come se stessi bussando alle porte del cielo.
Bob Dylan
Fonte: qui.
25 dicembre 2011
Quel filo
L'assoluta leggerezza della scrittura di Soldati significa fraternità. Il suo rapporto col lettore non è autoritario, ma mitemente fraterno.
Pier Paolo Pasolini
Pier Paolo Pasolini
Regali di Natale
La notte di Natale del 1996 nel canale di Sicilia è avvenuto il più grande naufragio della storia del Mediterraneo dalla fine della seconda guerra mondiale. Nel tentativo di sbarcare nel nostro paese, circa trecento clandestini di origine pakistana, indiana e tamil, muoiono per l’affondamento di una "carretta del mare" del tutto inadeguata a sopportare un tale carico. Il fatto passa quasi completamente sotto silenzio. Nulla avviene durante quei giorni di festa e quando all’inizio di gennaio arrivano dalla Grecia le prime denunce dell’accaduto, la reazione delle autorità italiane è il rifiuto di credervi: come poteva veramente essere successa una tragedia di simili proporzioni senza che il mare e le coste siciliane ne portassero la traccia? Infatti anche a distanza di settimane non era ancora venuto a galla alcun resto del naufragio. Ma allora che cosa era accaduto?
Nei mesi seguenti i pescatori di Portopalo di Capo Passero, che battevano quel tratto di mare, trovarono ogni giorno nelle proprie reti, insieme al pescato, corpi umani. L'avvio di qualsiasi indagine avrebbe significato la chiusura dello spazio di pesca per un tempo indeterminato. Che fare allora di quei cadaveri? Tutti presero la stessa decisione.
Giovanni Maria Bellu in un libro-inchiesta del 2004 intitolato "I fantasmi di Portopalo", ricostruisce l'incredibile vicenda, raccontandola in prima persona, dimostrando che quel naufragio è davvero avvenuto e che un intero paese ha custodito per anni un atroce segreto. Ma il libro è anche il racconto di un viaggio, quello di Anpalagan, un giovane tamil che, insieme a un gruppo di amici, aveva vinto, nella sua cittadina dello Sri Lanka, una "borsa di studio" messa a disposizione dalla comunità: 6500 dollari per pagare i trafficanti che lo avrebbero dovuto portare in Europa. Un viaggio in condizioni estreme, che durò mesi e che finì tragicamente a poche miglia dall’arrivo.
Avete mai letto questo libro? Lo avete mai regalato? Fatelo.
23 dicembre 2011
22 dicembre 2011
13 dicembre 2011
12 dicembre 2011
Almost blue
Nell'agosto del 1960, Chet Baker, in fuga dagli Stati Uniti per problemi di droga, viene fermato nel bagno di un distributore di benzina sulla provinciale che da Lucca porta all'autostrada per Viareggio. La occupa da un’ora e mezza quando il benzinaio decide di chiamare la polizia, che abbatte la porta a spallate. Trovano una scia di sangue, una siringa, fiale di Palfium e un americano che dice di essere, da verbale, «Baker Chesney Henry». Seguono le indagini, il processo, la condanna, l’appello che arriva a fine '61, quando il grande musicista ha già scontato 16 mesi di carcere. Negli ultimi mesi gli viene concesso di esercitarsi in cella, per cinque minuti, due volte al giorno, e il suono della sua tromba si diffonde per la città come il pianto struggente di un uccello in gabbia.
Come finì la storia, lo sappiamo. Per quanto la detenzione italiana l’avesse di fatto costretto a uscire dalla dipendenza, Baker non tornò più ai fasti degli Anni 50, quelli che l'hanno consegnato alla storia del jazz. Suonò ancora molto, e molto in Italia, e morì nel 1988 ad Amsterdam, cadendo dalla finestra della stanza dell’hotel in cui alloggiava. Tutti pensarono che avesse voluto suicidarsi, ma non la gente di Lucca, che lo ricorda ancora, con la sua tromba, seduto sul davanzale della stanza numero 15 dell’Hotel Universo, in piazza del Giglio.
11 dicembre 2011
No Woman, No Cry
"La parabola del Samaritano buono è la più sconcertante del Nuovo Testamento, accanto a quella dell’adultera. Appare solo in Luca (10,25-37) e come tutte le parabole dà a un pensiero etico – ama il tuo prossimo come te stesso – la forma di un racconto. È come se la morale, dai cieli di astratte bellezze, scendesse per strada, e indicasse il punto preciso in cui i sentieri si biforcano e la via giusta s’annebbia. Al dottore della Legge che chiede chi sia il Prossimo, Gesù risponde narrando la storia di un uomo (un uomo qualunque, homo quidam), che viene percosso dai briganti e lasciato mezzo morto sul ciglio della strada. È qui che accade l’ignominia. Passano lungo quel ciglio un sacerdote, poi persino un levita (il levita, custode del tabernacolo nel Tempio, appartiene a Dio in modo speciale) ma pur vedendo vanno oltre. Passa infine un Samaritano, che nella comunità è un fuori-casta in odore di paganesimo, e scorgendo il mezzo morto gli succede qualcosa di inaudito: «N’ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui»."
4 dicembre 2011
3 dicembre 2011
E rinoceronte
Siamo appena usciti da Midnight in Paris di Woody Allen, si vede? "Rinocerooonte" sarà il tormentone in my house sino a lunedì, prepariamoci.
2 dicembre 2011
Progetto Giffoni Sardegna 2
"Ci interessano i film che si aprono con coraggio, originalità e profondità d’analisi alle realtà dell’infanzia e dell’adolescenza, e che si immergono nelle verità dei tessuti e dei problemi sociali, culturali, umani nei quali viviamo e dai quali siamo circondati, senza dipingere i bambini e i ragazzi come tradizionali baluardi di innocenza e di purezza incontaminate, ma vedendoli e rappresentandoli come figure umane che, con le loro complessità e le loro debolezze, possono farsi portatori di salvezza in un mondo che gli adulti hanno ridotto alla rovina, alla decadenza.
D’altra parte, non rifiutiamo l’abbandono all’immaginazione, ma tentiamo di trovare anche nella fiaba, nella favola, nel fantastico, nello spettacolo, degli elementi che possano restituire e rispecchiare gli sguardi dell’infanzia e dell’adolescenza, che possano attivare l’attenzione, la risposta, la partecipazione emotiva, interpretativa, critica e creativa dei ragazzi."
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